Story Hunters Tv torna in Portogallo a incontrare i gentilissimi Mara e Dino, per continuare una delle sue linee editoriali, quella sul tema dei Pensionati che decidono di diventare Residenti occasionali all'estero e quindi di risiedere almeno 183 giorni in un paese straniero e risultare quindi a tutti gli effetti legali residenti in quello Stato e assoggettati alla sua Tassazione, sanità e servizi sociali. Questo per effetto di trattati bilaterali stabili tra Italia e la terra lusitana. Come chi è interessato all'argomento sa bene, il Portogallo con una legge unilaterale promulgata 10 anni fa de-fiscalizza la pensione di quei pensionati che risultano residenti nel proprio Paese, ossia che vi risiedono per almeno 183 giorni consecutivi all'anno. Con la fine dell'anno fiscale 2019, il Parlamento Portoghese si trova nella situazione di dover rinnovare la suddetta agevolazione fiscale o correggerne il tiro, come la sua area politica di Sinistra vorrebbe, introducendo una Flax Tax del 5 o del 10% sull'imponibile lordo delle pensione che i ritirati ricevono dal loro paese di origine. Questo modificherebbe la situazione ma non comprometterebbe la convenienza che comporta la residenza in Portogallo, in quanto il suo caro vita risulta più conveniente e l'eventuale tassazione di molto più agevolata che altrove.
Se pure quello della convenienza fiscale può sembrare il motivo basilare che ha convinto molti pensionati italiani a trasferirsi in Portogallo, 7.800 espatriati solo nel 2019, dati ufficio immigrazione, non è l'unica ragione che guida le scelte di chi sente di dover decidere dove trascorrere gli anni del meritato riposo. L'intervista con Mara e Dino, due gentili persone pensionate, provenienti dalla città di Milano, ci dice come spesso le esigenze che motivano la decisione di espatriare partano dalla ricerca di una località nella quale la vita sociale offra maggiori servizi, e un livello più alto di sicurezza. Come i due amici milanesi ci raccontano, spesso le persone sono deluse per la conduzione politica del nostro paese che sembra sempre svolgersi all'insegna degli slogan gridati e mai tradotti in soluzioni pratiche, al punto che un cittadino, corretto e giudizioso, si sente frustrato e preso in giro dalle istituzioni e avverte la necessità, legittima e civile, di rifugiarsi in luoghi nei quali possa riacquistare un rapporto meno deprimente e più appagante con l'ordinamento civile che lo circonda. Nella loro appassionata riflessione Mara e Dino ammettono a malincuore che si trovano a preferire, oggi, Lisbona, per i motivi su citati, alla loro, pur amata, Milano.
Nelle loro parole sincere e esaustive si potranno trovare parecchie informazioni e suggerimenti importanti, utili a tutti coloro che pensano o solo vogliono immaginare un loro trasferimento in Portogallo.
Qui la loro video intervista a Lisbona: